Okay News

Just news that will be okay!

Cinema

Che fine ha fatto Bernadette? – Recensione

Richard Linklater, annoverato regista del nuovo cinema statunitense e noto per “School of Rock” e per la trilogia “Prima dell’alba, Prima del tramonto e Before Midnight”, torna sul grande schermo italiano, dal 12 dicembre, con “Che fine ha fatto Bernadette?” (Where’d You Go, Bernadette). Una commedia che vede protagonista il Premio Oscar Cate Blanchett, circondata da un cast di livello composto da Billy Crudup, Kristen Wiig, Judy Greer, Laurence Fishburne e la debuttante Emma Nelson, che offre ottime interpretazioni nella coppia madre-figlia.
Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo di Maria Semple “Where’d You Go, Bernadette”, salito in cima alla lista dei best-seller del New York Times, dove è rimasto per oltre un anno.

La collaborazione tra Richard Linklater e l’affascinante Cate Blanchett propone il ritratto davvero complesso di una donna di mezza età che non pratica l’arte di cui ne è genio assoluto. Un’artista, un architetto, che attraversa una fase di crisi esistenziale e blocco creativo e che, per una serie di ragioni, non crea più nulla. Ma proprio da questa crisi, dalle frustrazioni e continue repressioni che nasce la sua resilienza e il suo più grande cambiamento di vita.

Dalla scoperta di chi è diventata, Bernadette si riscopre come donna in una vita che non le assomiglia affatto, in cui non si ritrova più e va, quindi, alla ricerca di chi può diventare, sfuggendo dai suoi più cari affetti. Una donna forte, dunque, che ricorda la madre dello stesso Linklater nell’essere: “geniale ma un po’ instabile, senza scrupoli a lasciar la famiglia per inseguire se stessa”.

La storia del film, quindi, è quella di Bernadette Fox, 40 anni, architetto geniale proprio come Renzo Piano, madre di famiglia, sposata con un uomo devoto e amorevole. Un giorno la figlia Bee chiede un viaggio in Antartide come premio per la sua pagella perfetta. Bernadette si lancia nei preparativi, ma consumata dallo sforzo di adattarsi alla sua stessa vita, poco prima di partire abbandona tutto e sparisce nel nulla, lasciando suo marito Elgie e sua figlia a intraprende una ricerca donchisciottesca per risolvere il mistero di dove potrebbe essere andata.

Quello che subito risulta dal film è che sia stata posta molta attenzione al messaggio, al voler trasmettere qualcosa. Tuttavia, quella stessa attenzione manca durante l’evoluzione della storia e nelle varie vicende, che sembrano aggrovigliarsi creando dei nodi.


Da una gigantesca dimora di Seattle, all’Antartide e al Polo Sud, ci viene presentata Bernadette come una donna elegante, con un viso splendido ma nascosto dietro occhialoni da diva, con il suo caschetto che tanto la caratterizza, con il suo sarcasmo pungente e il suo carattere indomito. Una donna, anche, con un talento professionale represso, perché talmente tanto concentrata sulla famiglia che ha dimenticato se stessa. Pertanto, la paura verso un marito preoccupato per la sua salute psicologica, la consapevolezza di voler tornare a lavorare e la voglia di rivivere il proprio talento, le consentiranno di ritagliarsi un ruolo da perfetta protagonista.

“Le persone come te devono creare, se non lo fanno rischiano di scoppiare” una delle frasi che più rimane in memoria e che, sicuramente, aiuta a soffermare l’attenzione sul vissuto emotivo di Bernadette e sul motivo della sua fuga.

Un film che, sicuramente, non ha grosse pretese, ma fa molto riflettere per l’azione intrapresa da Bernadette, un modello per molte persone al mondo, perché uno stimolo a non rimanere fossilizzati nella vita ma rischiare quando non si è felici, assumendosi il rischio della scelta.

Nonostante le sonorità acustiche di Graham Reynolds, il panorama, il materiale scenico e i mezzi di scena siano del tutto variegati, il ritmo e il verificarsi degli eventi sono, sicuramente, incalzanti ma poco travolgenti. Portano con sé, infatti, una narrazione rapida delle scene che variano in complessità. Dal ritratto di famiglia, apparentemente perfetto, alla competizione di Bernadette con i suoi vicini di casa, a una cospirazione criminale che coinvolge hacker russi.

Troppi eventi non ben collegati fra loro, poco approfonditi, divisi rigidamente e schematicamente e ognuno con un finale proprio, introdotti solo per permettere alla vera storia di proseguire.
Tutto ciò non permette un attaccamento psicologico ai personaggi che, quindi, risulta effimero, eccetto per la protagonista, mostrata su uno sfondo comico, creato dalla sua stessa abrasiva ironia. Inoltre, perché portare Bernadette in Antartide, se deve essere posta poca attenzione ai dettagli del paesaggio, del mondo dei ghiacciai, dei pinguini e delle foche?

A volte basta poco per ottenere l’ “Effetto WOW”, ma quello che è evidente in questo film è che ci sia, invece, TROPPO e il risultato lascia, senz’altro, un retrogusto amaro che riaffiora piano durante i titoli di coda. La storia del cinema, invece, ci insegna che la semplicità, che a molti spaventa, è apprezzata e sostiene il pensiero.

Questo film è un confronto tra due modi di essere femmina: Donna-madre devota alla famiglia e Donna-professionista in preda ad una rivoluzione personale che permette un cambio di rotta nella vita.

Nonostante tutto…DA VEDERE SE: conoscete ciò che vi rende felici ma rimandate nel raggiungerlo.
Se vi state facendo trascinare dalla corrente, senza il coraggio di alzarvi e cambiare rotta.
Se vi sentite intrappolati da qualcosa, da qualcuno o da voi stessi, senza capire che la più grande libertà che possiamo desiderare sia avere la consapevolezza di ciò che amiamo e intraprendere un percorso per raggiungerla.

Quante volte abbiamo criticato chi sceglie diversamente da noi, chi non si è accontentato e adesso vediamo sorridere, senza apprezzarne la forza e il coraggio di aver compreso che non è mai troppo tardi per migliorare se stessi?

Maria Chiara Carriero

 

Scheda tecnica:

Titolo originale: Where’d You Go, Bernadette
Anno: 2019
Durata: 130 min
Genere: commedia, drammatrico
Soggetto: dal romanzo di Maria Semple
Regia: Richard Linklater
Casa di Produzione: Annapurna Pictures, Color Force
Musiche: Graham Reynolds
Sceneggiatura: Richard Linklater, Holly Gent, Vincent Palmo Jr.
Distribuzione in italiano: Eagle Pictures
Fotografia: Shane F. Kelly
Interpreti e personaggi: Cate Blanchett, Billy Crudup, Kristen Wiig, Emma Nelson, James Urbaniak, Judy Greer, Laurence Fishburne

 

Voto: 6