Diabolik sono io – recensione
Diabolik sono io è una docu fiction unica nel suo genere: Giancarlo Soldi grazie all’aiuto di validi esperti e professionisti del settore – incluse nientepopodimenoche… le sorelle Giussani in persona grazie ad alcune pellicole venute alla luce negli archivi Rai! – scava nelle origini del mito che ha fatto sognare adulti e… meno adulti diventando il Re indiscusso della nona arte… e del terrore al tempo stesso! La trama: A metà tra la spy story e il mockumentary, ecco a voi un’indagine avvincente lunga 105 minuti in cui si cerca di far luce sul mistero che aleggia sul primo disegnatore di Diabolik, Angelo Zarcone, inspiegabilmente scomparso senza lasciare tracce dopo aver consegnato le tavole del primo albo. Reenactment e materiali d’archivio, tavole originali o disegnate ad hoc e testimonianze di esperti e amici di Diabolik. Un grande plauso va a Rai Cinema, Anthos Produzioni e a tutte le realtà coinvolte nel progetto che hanno permesso la realizzazione di questo piccolo grande capolavoro che cavalcando le origini del “ladro vestito di nero” per antonomasia, ci dona anneddoti e opinioni di personalità come Mario Gomboli, Tito Faraci, Carlo Lucarelli, i Manetti Bros., Alfredo Caselli e Milo Manara tra i tanti. Insomma, una docu fiction avvincente, accattivante e… diabolica! Anzi, pardon… Diabolika! Da non perdere!
Stefano Labbia.
Scheda tecnica:
Durata: 105 minuti
Genere: Documentario; Fiction
Distribuzione: Nexo Digital
Produzione: Italia
Anno produzione: 2019
Uscita in Italia: lunedì 11 marzo 2019
Regista: Giancarlo Soldi
Soggetto: Giancarlo Soldi, Mario Gomboli
Sceneggiatura: Giancarlo Sold, Mario Gomboli
Fotografia: Giuseppe Baresi
Montaggio: Silvia Di Domenico
Musica: Teho Teardo
Scenografia: Valentina Di Palma
Costumi: Valentina Di Palma
PRODUZIONE: Maite Bulgari
Trailer:
Voto: 7