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Teatro

Il Re anarchico e i fuorilegge di Versailess – Paolo Rossi – recensione

Paolo Rossi

Paolo Rossi. 《Paolo Rossi è tornato!》 ci dicono. Uno spettacolo  (improvvisato) messo in scena con poca scenografia e tanto ardore,  questo “Il Re anarchico e i fuorilegge di Versailess”, dove attimi intensi e pregni di significato, lasciano spazio a momenti dissacranti, satirici, pungenti. Una cavalcata di aneddoti raccontati dal Paolo nazionale si mixano a pezzi di cabaret puro, il tutto condito abbondantemente con la presenza sul palco di otto attori (tra cui due musicisti), personaggi strampalati in totale balia di Rossi che, facendo con loro “il bello e il cattivo tempo”, tiene banco da capocomico – attore d’esperienza quale è. Un Rossi al vetriolo che, tra un calembour, un frizzo, un lazzo, una canzone spinge lo spettatore a riflettere con battute lancinanti, giochi di parole, nonsense e anche con della “sana” volgarità: tutto serve, tutto è utile a scuotere le coscienze. La trama: il re anarchico e i fuorilegge di Versailles è il racconto di un sogno, attraverso cui la compagnia arriva finalmente a destinazione, è un varietà onirico di diversi numeri e diversi livelli di espressioni artistiche, che spaziano dalla prosa alla musica. Bravi i giovani attori scelti da Rossi anche se l’improvvisazione si sa è un’arte oscura che può rivelarsi un campo minato: è facile, molto facile, ahimè saltare in aria. Paolo Rossi però tiene banco: ogni tanto si fa da parte e sta alla finestra a guardare gli otto “comedian” presentare i loro numeri, i loro scritti, con passione – questo è indubbio. Ma anche con tanta incertezza ed un pizzico di confusione. Non ci è dato sapere quanto tutto questo sia voluto o meno. Fatto sta che ogni movenza, ogni parola, aflato, improvvisazione, gag di Rossi regala un sorriso al pubblico che applaude e ride di gusto. Risate e pensiero: qualcuno le reputa tesi e antitesi. Sole e luna. Acqua e olio. Rossi ci dimostra che non è assolutamente così: uno spettacolo intelligente, questo “Il Re anarchico e i fuorilegge di Versailess”, aspro, dissacrante che ci prende a schiaffi e poi ci offre da bere cavalcando vecchie battute di repertorio, sollazzi, canzoni di (dis)impegno sociale, allegria, momenti intimistici, gag e sperimentazione made in Rossi. Una domanda sorge spontanea: Molière sarebbe fiero di questo spettacolo? Non c’è dato saperlo. Ma qualcuno si ostina a dire che 《Paolo Rossi è tornato.》. La verità, signori miei, è che Rossi non se n’è mai andato. Siamo noi, peccatori, ad averlo “dimenticato” ebbri di tutto ciò che il potente ci ha dato da bere: una mistura fatta di panem et circenses e consumismo. Rossi c’è, parafrasando un famoso giornalista sportivo: e noi? Noi ci saremo?

Stefano Labbia.

 

Scheda tecnica:

Il Re anarchico e i fuorilegge di Versailess
Di Paolo Rossi e Lucia Vasini
Regia di Paolo Rossi
Cast Chiara Tomei, Dimitris Kotsiouros, Lucia Vasini e con Renato Avallone, Marco Ripoldi, Marianna Folli, Marta Pistocchi, Paolo Rossi e Roberto Romagnoli
Una produzione TieffeTeatro Milano
In scena sino al 28 Ottobre a Roma presso il Teatro Sala Umberto.
Info:

Teatro Sala Umberto

Indirizzo
Via della Mercede, 50 – Roma 00187

Info
[email protected] / 06 6794753

Orari botteghino
Lunedì chiuso (centralino operativo)
Da martedì a venerdì: 11.00 – 19.00
Sabato: 12.00 – 19.00
Domenica: 12.00 – 18.00

One thought on “Il Re anarchico e i fuorilegge di Versailess – Paolo Rossi – recensione

  • Tutto verissimo, ero presente anch’io allo spettacolo e posso testimoniare che Rossi non solo c’è, ma è in grandissima forma. Poco importa se le sue apparizioni in tv sono rarefatte: dal vivo da il meglio di sè e il suo talento diventa tangibile.

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