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Intervista a Maria Perillo: Alice nel tè e quel che non accadde

Maria Perillo
                              Maria Perillo.

Maria Perillo è una donna fantastica: piena di buoni sentimenti, di una carica positiva incredibile. Riesce a portare avanti più “vite” contemporaneamente: autrice, blogger, life coach e ultimo ma non ultimo… donna. Il suo ultimo lavoro come autrice ci trasporta in un mondo magico ma, al tempo stesso, incredibilmente reale. Stefano Labbia l’ha intervistata per noi.

S: Benvenuta su Okay News, Maria! Parliamo un po’ di Maria autrice e di Maria donna: insomma… chi è Maria Perillo?

M: Maria è una moltitudine di cose, in primis una sognatrice curiosa. Scrivere e leggere sono due delle mie più grandi passioni proprio perché mi permettono di viaggiare con la mente ma allo stesso tempo adoro viaggiare, spostarmi, fare sport, ballare ed intraprendere sempre nuovi progetti e nuove sfide. Quindi, sintetizzando, Maria è una persona che vive assecondando la scoperta e la curiosità, sia nei riguardi del mondo che del genere umano.

S: “Alice nel tè e quel che non accadde!”: complimenti, ottimo libro, coinvolgente sin dall’incipit. Quanto è durato il processo di scrittura? E com’è stato, come lo hai vissuto?

M: Alice è stato scritto in 6 mesi, poi il processo di elaborazione è stato lungo per altri motivi ed è stato quindi presentato lo scorso novembre. Il libro è nato per gioco, come ho detto, scrivere per me è qualcosa che mi piace e che faccio per pure piacere senza pensare troppo a cosa ne sarà del materiale prodotto. La stesura del libro, che io definisco una fiaba spirituale, è stata giocosa ed introspettiva, il seguito decisamente più stressante. In questi processi è bene circondarsi sempre di professionisti seri nel settore dell’editoria e forse a me è mancato un po’ questo genere di supporto.

S: Perché hai sentito l’esigenza di narrare questa storia che oserei definire una piccola perla, e a chi è destinata?

M: Ho sentito l’esigenza di giocare con la trasformazione che stava avvenendo dentro di me ed essendo predisposta alla condivisione, ho desiderato che anche ad altri arrivasse questo input per intraprendere un proprio percorso interiore. La fiaba è destinata a tutte quelle persone che non amano fermarsi alla apparenze e che hanno voglia di scoprire quel mondo sottile ed impercettibile che ci circonda.

S: Sapevi sin dall’inizio come sarebbe finito il libro? Oppure… la storia ed i protagonisti ti hanno preso per mano e condotto in “territori inesplorati”?

M: I personaggi, che conoscevo benissimo, mi hanno condotta nell’avventura fino al finale. Non avevo la più pallida idea di cosa stessi scrivendo, ho lasciato che l’ispirazione e la fantasia vagassero liberamente. Questo è stato formativo e divertente ed ha fatto in modo che il piacere della scrittura diventasse un valido strumento evolutivo e conoscitivo di me stessa.

S: Ultima domanda: come ti vedi tra dieci anni?

M: Mi vedo come ‘Miranda’ de ‘Il diavolo veste Prada’! 😀
Scherzi a parte, magari non proprio come lei ma sicuramente attiva nel mondo dell’editoria. Il sogno più grande sarebbe fondare una casa editrice interamente dedicata alla spiritualità e all’evoluzione. Voglio continuare a scrivere. Non ho ancora ben chiaro il percorso ma so che sarò immersa nell’odore di libri e giornali. Non escludo di trasferirmi all’estero. Ho tanti sogni e obiettivi ancora da realizzare e raggiungere.

S: Grazie per la disponibilità!

M: Grazie a voi, è stato davvero un piacere.