L’Ombra di Lyamnay – recensione

Un romanzo mainstream? No. Un romanzo fantastico – distopico? Nemmeno. L’ombra di Lyamnay è molto molto di più di tutto questo! Difficile da inquadrare in un unico genere, questa piccola perla italiana che dona pensiero, intrattenimento e soprattutto ragiona sul futuro, sulle problematiche che ci troveremo ad affrontare – è infatti, stato coinvolto persino un climatologo! La trama? Eccola a Voi, senza fare spoiler o anticipare troppi particolari: John Reckon, intrappolato nella Skylhope che ha progettato, scoprirà un mondo pieno di contraddizioni dietro al modellino che aveva realizzato vent’anni prima. Cosa ha causato il suo salto nel tempo? Quali sono le circostanze che hanno portato alla morte del suo alter ego futuro? Cosa c’entra l’oscura ombra alata che si aggira per la città-stato futuristica? Alla ricerca di queste risposte, Reckon dovrà affrontare le sue più grandi paure, oltre a quelle dell’umanità intera. Insomma tra scienziati, miti, leggende, piccoli uomini, soldati ed eroi, la storia scorre veloce, senza intoppi. Annarita Faggioni fa centro narrando le gesta di Reckon, uno scienziato fuori dagli schemi in un racconto denso, pieno di sapore e virtù. Senza fornire risposte ma solo, tante, tantissime domande: le nostre piccole azioni quotidiane influenzano davvero la vita di chi ci circonda, oltre che la nostra? E ancora, l’amicizia e l’altruismo in un mondo contemporaneo può – debbono ancora essere valori su cui basare le nostre vite? Un libro che fa riflettere, sorridere e che non pecca né di ingenuità, né di superbia. Una piccola perla contemporanea, delicata ma avvincente che con timida ferocia sa dire la sua in questi nostri anni ’10, pregni di difficoltà e di sogni infranti.”L’Ombra di Lyamnay” è davvero un’opera completa, dalle mille sfaccettature e dalle infinite potenzialità: abbiamo appena finito di leggerlo e subito non vediamo l’ora di avere tra le mani il secondo volume – che si mormora essere in lavorazione! In rete si auspica la realizzazione di una serie manga, di un live action e addirittura di una serie animata: i fan attendono la mossa di qualche lungimirante produttore, pronto a scommettere sul successo di Lyamnay. Un plauso va alla scrittrice e poetessa Annarita Faggioni per aver creato un universo così distante dai canoni classici ma così incredibilmente vicino ai nostri cuori.

Stefano Labbia.