Miseria e nobiltà – recensione
Miseria e nobiltà al Teatro Eliseo in Roma – teatro che festeggia l’importante traguardo dei 100 anni – viene accolto da un teatro gremito con cinque minuti di applausi. Lello Arena attinge dalla tradizione napoletana e dal genio di Eduardo Scarpetta per mettere in scena uno spettacolo vivace e, al tempo stesso, verace. Obiettivo? Una critica alla società sempre più divisa da classi, potere e… dalla fame. Vicini alla chiusura di un anno difficile, per il nostro Belpaese, Miseria e nobiltà diventa un grande specchio attraverso cui riflettersi e riflettere (con humor) sui problemi che affliggono la nostra società. Non è mistero che il 28% degli italiani, secondo l’Istat, è infatti a rischio povertà – ovvero un italiano su quattro. Arena con coraggio e sincerità, costante nella sua carriera d’attore e autore, affronta con spirito napoletano, la tragedia della povertà rendendola tragicomica. E facendo riflettere questa società contemporanea sempre più ossessionata dal possesso e dal possedere oggetti dimenticandosi i valori alla base dell’umanità: la famiglia e l’amore.
La trama: Eugenio, figlio del marchese Favetti, è innamorato di Gemma, la figlia di un cuoco arricchito ma viene ostacolato dal padre proprio per le origini umili della ragazza. Il giovane chiede aiuto a Felice Sciosciammocca che, insieme a Pasquale, un altro spiantato, e alle rispettive famiglie, si fingeranno i parenti nobili di Eugenio agli occhi del futuro suocero. Come in ogni commedia che si rispetti, l’equivoco è dietro l’angolo, anche perché il marchese in persona viene scoperto a frequentare la stessa casa nei panni di Don Bebè per circuire Gemma. Dopo numerose ed esilaranti peripezie, scoperto l’inganno, Eugenio otterrà il permesso paterno per convogliare a nozze con Gemma. Una scenografia minima che nel primo atto lascia qualche perplessità nonostante la bravura del comparto attoriale – dove su tutti spicca il “capocomico” Lello Arena – che però fa abilmente dimenticare il contesto. La tradizione napoletana del teatro di Eduardo Scarpetta rivive, sagace e ironica (e più che mai attuale!), grazie a Lello Arena e ad i suoi attori che con spessore e profondità regalano pensiero e sorriso.
Stefano Labbia.
Scheda tecnica:
Teatro Eliseo
Giovedì 27 dicembre 2018 ore 20.00 – Debutto nazionale
Lello Arena
in
MISERIA E NOBILTA’
di Eduardo Scarpetta
adattamento a cura di Lello Arena e Luciano Melchionna
con
Maria Bolignano, Tonino Taiuti, Giorgia Trasselli
e con
Raffaele Ausiello, Veronica D’Elia, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta,
Alfonso Dolgetta, Sara Esposito, Carla Ferraro, Serena Pisa, Fabio Rossi, Fabrizio Vona
ideazione scenica Luciano Melchionna
scene Roberto Crea
costumi Milla
musiche Stag
assistente alla regia Ciro Pauciullo
Regia Luciano Melchionna
Coproduzione Teatro Eliseo, Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
con Tunnel Produzioni.
Durata: due atti – 2 ore e 35 intervallo incluso
Miseria e nobiltà è una tra le più celebri e più rappresentate commedie di Eduardo Scarpetta. Scritta nel 1887 resta nell’immaginario collettivo non solo per le molteplici interpretazioni a teatro ma anche per le successive trasposizioni cinematografiche. Memorabile quella del 1954 di Mario Mattioli interpretata da Totò e da Sofia Loren.
Voto: 8