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Cultura

Moda e arte come comune denominatore

Nella serata del 27 gennaio 2018, nell’ultimo palazzo nobiliare edificato nella Capitale si è conclusa la stagione invernale di ALTAROMA: Il “World of Fashion” si è svolto proprio nella magica cornice di Palazzo Brancaccio dove la parola “eleganza” accompagnava per mano chiunque entrasse nell’edificio. Ideato e diretto da Nino Graziano Luca, che, da ottimo padrone di casa, ha accolto il pubblico intrattenendolo e presentando le varie collezioni, vere protagoniste della serata. Il World of Fashion, è l’appuntamento di una “moda mondiale”: stilisti da tutto il mondo presentano le loro collezioni ad un pubblico che attende di vedere quali saranno le nuove proposte della moda attraverso un vasto panorama di stili diversi molto spesso contaminati e fusi tra di loro.

Arte e moda come comune denominatore. Protagoniste della passerella sono state le collezioni dell’olandese Addy Van Den Krommenacker, delle italiane Azzurra Di Lorenzo e Giorgia Lingerie, la collezione spagnola di Marcela De Cala, Raja El Rayes rappresentante della Libia e la scintillante collezione di gioielli e monili di Marina Corazziari Gioielli.

Un safari in Haute Couture

A far muovere per primo gli orli di bellissime gonne e i drappi di leggerissimi tessuti è stato l’olandese Addy Van Den Krommenacker, presentando una collezione intitolata “Out of Africa”.

Chiaramente ispirato dalla terra dei safari, lo stilista ha riportato sui suoi tessuti fedelissime scene di natura africana riuscendo a portare in passerella un clima di aridità proprio della terra attraverso abiti corti leggerissimi e svolazzanti perfetti per un cocktail nel deserto. E ancora, attraverso abiti lunghi dalle maniche a sbuffo questa volta, sapientemente drappeggiati con tessuti maculati, nelle diverse tonalità calde. E perché rinunciare all’eleganza durante un safari? Immancabile la camicia-sahariana, stretta da un cinturone che evidenziava il punto vita, faceva da corpetto ad un’ampia gonna con strascico, in un bianco avorio. Cappotti, mantelle e cappe erano appoggiate su spalle lasciate scoperte da vestiti a tubino per nulla informali. La collezione si è conclusa nello scintillio di mille perline sapientemente applicate formando motivi a rilievo ed effetti ottici a sbalzo creando abiti da sera da “le mille e una notte”.

Il classico Monet

Con un richiamo agli anni ’50, quando gli orli delle gonne si ri-alzarono, la giovane stilista italiana Azzurra Di Lorenzo presenta la sua collezione “Le ninfee di Monet”. Un gioco senz’altro di colori il suo, che richiamano appunto le tonalità delle tele di ninfee più famose dell’artista, ma anche quello di scollature, dai girocolli a alle scollature dritte o a cuore, abiti da sera importanti con scollature sul retro vertiginose e uso di ricami e applicazioni floreali su tessuti leggerissimi come tulle od organza. Uso anche di tessuti più pesanti come il broccato con il quale un mini abito e un tailleur sono stati confezionati, uno dei due per nulla “pesante” perché in tonalità pastello.

C’era una volta

C’era una volta – si direbbe – la stilista spagnola Marcela De Cala che, ispirata dalle curve del maestro Gaudì, ha proposto 25 modelli. Le indossatrici hanno sfilato una dietro l’altra in sontuosissimi e virginalissimi abiti da sposa magistralmente decorati, rifiniti e confezionati. Protagonista della passerella sua maestà il tulle, applicato su maniche ricoperte di pietre luccicanti, corpetti interamente ricamati, scollature, gonne drappeggiate, cappe interamente ricoperte di perline formando motivi floreali e, per finire, nell’ultimo modello il tulle utilizzato, circa tre o quattro metri, era fissato sul capo della modella-principessa e scendeva espandendosi sul pavimento trascinandosi per le navate delle sale verso un altare immaginario.

Cultura libica 2.0

La collezione della stilista libica Raja El Rayes si incentrava sulla modernità della cultura libica. In occasione di tale tema ad aprire le danze in tutto e per tutto è stato un rapper libico che con il suo ritmo movimentato ha saputo coinvolgere una platea molto attenta e concentrata. La collezione si apre con abiti a tailleur, pantalone palazzo o gonna al ginocchio rigorosamente entrambi completati dal classico bolerino dal taglio orientale, squadrato, a manica corta e lasciato aperto sul davanti. Anche gli uomini hanno preso parte proponendo look molto caratteristici del popolo libico ma che spezzavano tale carattere grazie all’accostamento di elementi occidentalizzanti: trolley, zaini, tocco da laureato, shopper o pochette o  borsa 24ore, e addirittura blue jeans. Ogni outfit era completato da un copricapo, principalmente una sorta di pillow-box coloratissimo con lunga nappa laterale.

Le ville lumiere

Parigi. È proprio qui che Marina Corazziari ci vuole portare con la sua collezione di gioielli intitolata “Souvenir de Paris”. A sfilare, gioielli e monili realizzati dalla stilista italiana che abbracciavano sensualmente i colli e gli arti delle modelle, donando loro luce e splendore, tipica dello scintillio parigino. Torchon di pietre dure adagiati sul corpo femminile non appesantendolo ma slanciandolo. Uso di coralli nella più svariate tonalità, dal rosso al rosa cipria, ancora pietre, di colori più o meno intensi, applicazioni con motivo animale e floreale, e monili che si arrampicavano a mo’ di edera sul dorso della mano fino all’avambraccio. Molto interessanti gli orecchini nelle tonalità dell’oro lavorati sempre con pietre dure.

Un viaggio da sogno nel sogno

Che cos’è che manca al Victoria Secret Fashion Show? L’eleganza, e di quest’ultima Giorgia Lingerie ne fa suo leitmotiv. Mini abitini di seta e tulle, spolverini ricamati in organza, sottane di seta, eleganti camicie da notte, e qualche pigiama palazzo tanto caro alla Galitzine. Questo è stato Giorgia Lingerie. Vestirsi, o meglio, “svestirsi” dell’eleganza, della sensualità e della ricercatezza. Non ci sono volgarità nelle proposte di Giorgia Lingerie, capi di un certo spessore e di una certa raffinatezza, ma allo stesso tempo molto versatili, adattabili, qualche volta, anche ad un look da cocktail se sapientemente abbinato. Eleganza sempre, anche a letto.

 

Così termina la XXI edizione del World of Fashion, punto d’incontro tra moda e arte da tutto il mondo. Questa è stata la volta delle proposte stilistiche di Olanda, Italia, Libia e Spagna, e le prossime quali saranno? Non resta che attendere con impazienza la XXII edizione per scoprire le nuove collezioni e per interagire continuamente con diverse culture arricchendo di volta in volta il nostro bagaglio culturale, “facendoci vestire” dei panni del resto del mondo, seppure per sole due ore.

Margherita Pioli

One thought on “Moda e arte come comune denominatore

  • Mitica , grandissima, fantastica…ti lovvo tanto

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