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Rebel with a cause: Kento & Voodoo Brothers vincono ma non convincono

Rebel with a cause

Recensire un pezzo di Kento & The Voodoo Brothers non è cosa semplice, vista la caratura dell’artista reggino (al secolo Francesco Carlo).

Analizzerei questo brano, secondo estratto dall’album DA SUD, in tre parti distinte, tenuto conto che esso si accompagna ad un video-clip, dal quale sembra non poter prescindere.

Il video è semplicemente eccellente, sia dal punto di vista tecnico sia da lato del messaggio fantapolitico che intende veicolare. Trattasi di uno script molto evocativo e molto ben reso dal regista.

Detto questo, venendo al pezzo – seconda parte – il problema è che la qualità della parte video sovrasta la qualità della parte musicale. In pratica pare che la seconda sia “al servizio” della prima, come colonna sonora perfettamente ritagliata per le immagini.

Il testo è politicamente esplicito e urticante, rimandando a una coscienza politica ben strutturata, la quale trova nel rap il proprio naturale e logico sfogo, vista la storia del rap alternativo italiano (il vero rap?), che fin dagli anni ’80 ha preso il testimone della rabbia punk, esauritasi repentinamente dopo soli 5 anni di furia iconoclasta.

Il sound purtroppo non pare all’altezza della qualità del testo. Non emerge una melodia in grado di emozionare né di farsi ricordare. Domina una chitarra “acida” accompagnata da un basso “distorto”, che però rimane troppo sottotraccia a mio avviso.

Un loop ossessivo copre poi ampie parti del pezzo, rimandando alla vibrazione di un campanello (d’allarme).

Per concludere: voto 10 al video; voto 9 al testo; voto 7 al sound.

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Alberto Baschiera.