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Cinema

TuttApposto… – recensione

 

Immaginate tanti ragazzi in piazza a manifestare contro una riforma istituzionale.

Ancora più attuale, immaginate una piazza piena di ragazzi riuniti nella speranza di smuovere le coscienze in difesa dell’ ecosostenibilità del pianeta.

Ora, invece, immaginate tanti studenti, che senza mai riunirsi, portano avanti la loro lotta quotidiana in sede d’esame contro un baronato universitario radicato. Contro le italiche raccomandazioni. Un potere così potente da non curarsi nè delle piazze nè del singolo individuo.

Se questo sistema di potere ben strutturato vi coinvolge da vicino fino ad intrecciarsi con la famiglia… l’obbiettivo di un’ipotetica rivoluzione è il sistema o la famiglia?

“Tuttapposto” pone l’accento proprio su questo: una lotta non solo ad un sistema, quello universitario  e politico antico e ricco di ingiustizie e contraddizioni, ma anche una lotta personale.

Si tratta di una rivoluzione interiore che il protagonista, Roberto (Roberto Lipari) affronta attraverso la conoscenza più profonda di persone a lui vicine, come i colleghi di corso, e attraverso nuovi incontri, come Irina (Viktoriya Pisotska) Roberto vive sentimenti contrastanti che lo portano a scontrarsi con il padre (Luca Zingaretti – Il Commissario Montalbano) che è anche il Magnifico Rettore della stessa corrotta università che fino a quel momento gli aveva garantito una vita spensierata. E’ un processo di crescita personale che non può non essere attraversato dalla presa di coscienza sociale.

Sullo sfondo sembra essere sempre presente quello che in passato è stato uno dei concetti cardine del pensiero di un grande filosofo come Hegel: la dialettica signore- servo. Concetto  totalmente attualizzato e portato avanti dall’uso della tecnologia dei nostri tempi. La presa di coscienza e la partecipazione attiva dei “servi” alla rivoluzione avviene semplicemente tramite la creazione di un’App che ribalta le dinamiche del potere.

Con la leggerezza tipica del linguaggio della commedia,ma con contenuti satirici viene reso evidente come realizzare una rivoluzione attraverso il ridicolo.

Nel guardare il film non ci si rende subito conto di stare osservando una rivoluzione personale intrecciata ad una rivoluzione culturale: fin da subito l’attenzione si concentra sull’estrema leggerezza della narrazione. I personaggi sono ridicolizzati fino all’eccesso, diventando la caricatura di sé stessi ed è proprio questo a renderli simpatici nonostante la rappresentazione del potere corrotto incarnato in una generazione e l’ingenuità e la frustrazione quotidiana incarnati nell’altra.

Poteva essere ambientata in qualunque altra parte d’Italia, ma il risultato sarebbe stato uguale? Non sono sicura! Forse sono stati utilizzati molti luoghi comuni, ma di certo non si  può prescindere dalla realtà dei fatti

La scrittura dei dialoghi sembra essere andata di pari passo alla scelta del cast. Il dialetto serve il fine.

Il siciliano risulta abbastanza adeguato, costumi , modi di dire e modalità di comportamento tipici della Sicilia hanno trovato nella qualità della recitazione la giusta rappresentazione.

Un film che attraverso tante risate, lascia molte riflessioni.

Valeria Pratticò.

SCHEDA TECNICA:

Data di uscita: 03 Ottobre

Genere: Commedia

Anno: 2019

Regia: Gianni Costantino

Attori: Luca Zingaretti, Roberto Lipari, Ninni Bruschetta, Monica Guerritore, Sergio Friscia, Silvana Fallisi, Paolo Sassanelli, Maurizio Marchetti.

Paese: Italia

Distribuzione: Medusa Film

Sceneggiatura: Roberto Lipari, Ignazio Rosato, Paolo Pintacuda

Produzione: Tramp Limited

Voto: 8