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Cinema

Uncharted: sceneggiatura vm18! Nathan Drake: l’antieroe che aspettavamo?

Quanti sono i titoli che da videogioco sono stati trasportati sul grande schermo? Tanti. Tantissimi.

Uncharted film

Il pioniere probabilmente fu Lara Croft, fortunata saga made in Core Design passando per i due capitoli de Alone in the Dark rispettivamente del 2005 e del 2009. Fu poi il tempo di titoli come BloodRayne (2006), BloodRayne: Deliverance (2007) Cacciatori di zombi (2006), la saga di Resident Evil (2002 – 2017) e l’ultimo e recente Assassin’s Creed (2017). Alcuni di questi hanno avuto successo altri (ricordiamo i vari Doom, DOA Dead or Alive, Fatal Fury, Street Fighter, Hitman, Max Payne, Mortal Kombat, Prince of Persia e Tekken). È un rischio, trasportare da un mazzo di comunicazione – intrattenimento ad un altro, qualcosa che funziona. Specialmente se il terminale è il cinema. Cinema che tende per “esigenze sceniche” o “esigenze (ir)reali” a modificare, adattare, rimaneggiare. Cambiare. È notizia di poco fa che il celebre videogioco a marchio Naughty Dog, Uncharted, arriverà si sul grande schermo, ma in versione vietata ai minori. Scelta, questa, forse impopolare, per certi versi, ma figlia di un attaccamento al prodotto e di una integrità a favore dello spettatore. Il regista e sceneggiatore americano Joe Carnahan, intervistato da ComingSoon.net, ha parlato della sceneggiatura che ha scritto per Uncharted, trasposizione del celebre videogioco: “L’ho scritto restando fedele al videogames. Nel gioco dicono parolacce ed io le ho inserite. Non l’ho scritto per essere un film PG-13. L’ho scritto nel modo in cui dev’essere scritto.” E continua: “Predator, Matrix, sono tutti film vietati ai minori. Non ho mai capito il ragionamento secondo cui un film incassa di più se ha un rate under 13. In molti casi si tratta solo di una scappatoia.” Carnahan poi, incalzato, insiste asserendo di essere un grande fan di Indiana Jones e che proprio per questo motivo ha accettato di prendere parte al progetto. Entrando nello specifico, il regista del Delaware, aggiunge: “Nella storia c’è anche Sully, quindi è più una situazione da buddy movie che un’avventura di Drake da solo. E’ una specie di Avventura al Marocco con Bob Hope e Bing Crosby, quindi non c’entra molto con Indy. A Drake non piacciono i musei. Crede che siano tutti disonesti. I curatori sono “ladri”, i tizi del Louvre e del Metropolitan sono dei ladri (secondo lui NdR). E’ un cacciatore di tesori, non un archeologo. Non ha la pura fede nell’archeologia che ha Indiana Jones. Non è il suo modo di pensare. Nella sceneggiatura ci sono le differenziazioni tra i due personaggi. Una delle battute dice: ‘Troveranno dei veri trabocchetti, non stupidi massi rotolanti.’ I Predatori dell’Arca Perduta è il mio film preferito di sempre ma questa battuta era necessaria per fare la distinzione. Credo che Amy Hennig l’abbia fatto quando ha scritto il gioco. Ha reso Drake un vero anti-Indiana Jones. Nel primo gioco, dopo l’attacco dei pirati, Drake e Sully abbandonano Elena. Indiana Jones non l’avrebbe mai fatto.”. Infine, si lascia andare rivelando alcune scene che ha immaginato e scritto per il film, di sana pianta: “Credo di aver scritto quattro delle più folli scene d’azione che abbia mai ideato. Ho usato i giochi come guida ma non mi sono ispirato a nessuno nello specifico perché quelle sequenze sono già state realizzate meravigliosamente bene. Non ha senso trasporle alla lettera nel film. Devi fare qualcosa di nuovo. E’ stata una grande sfida ed è stato molto divertente.”.

Uncharted

Shawn Levy (Stranger Things, Una notte al museo, Real Steel) filmerà Uncharted per Sony Pictures: le riprese dovrebbero partire già in primavera. La data prevista per l’uscita del film negli Stai Uniti era il 30 giugno 2017, almeno inizialmente ma è stata recentemente rimossa dalla Sony. Non ci è dato sapere quale che sarà la nuova data. Basato sul videogame Uncharted: Drake’s Fortune della Sony Interactive, la storia seguirà le vicende del cacciatore di tesori Nate Drake, discendente dell’esploratore Sir Francis Drake, alla ricerca dell’ubicazione della celebre El Dorado, la mitica città d’oro sudamericana. Nate dovrà vedersela con un cacciatore di tesori suo rivale e con creature mutanti discendenti di ispanici e nazisti. I precedenti script per il film sono stati scritti, tra gli altri, dal premio Oscar Mark Boal (The Hurt Locker, Zero Dark Thirty), dal nominato all’Oscar David O. Russell (Il lato positivo, American Hustle), da Thomas Dean Donnelly e Joshua Oppenheimer, da David Guggenheim (Bad Boys 3) e da Cormac e Marianne Wibberley (Il Mistero dei Templari). A noi non resta che aspettare questo Indiana Jones 2.0, sboccato, feroce e pronto a tutto!

Stefano Labbia.