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Cinema

Bene Ma Non Benissimo – Recensione

Nella sua prima prova da regista cinematografico, Francesco Mandelli (noto per essere il coautore e attore principale della fortunata sitcom I Soliti Idioti assieme a Fabrizio Biggio) firma la regia del film Bene Ma Non Benissimo, teen movie contro il bullismo.

Candida è una ragazzina come tante altre, con la passione per il musicista Shade, costretta a trasferirsi a Torino dalla sua Sicilia dopo la morte della madre. Il nuovo ambiente scolastico in cui dovrà inserirsi è però pieno di insidie, e i suoi compagni sanno essere un vero tormento soprattutto nei confronti di Jacopo, un ragazzo estremamente introverso e con una bizzarra ossessione per l’Egitto, con cui Candida stringerà un rapporto speciale dopo essere stata la prima persona in tanto tempo ad aver preso le sue parti. Il padre di Candida deve gestire un ristorante con non pochi problemi economici, mentre il padre di Jacopo sospetta che l’improbabile amicizia tra i due ragazzi sia solo un espediente di comodo per trarne vantaggio. Tra queste incomprensioni, la passione per la musica di Shade, l’evoluzione dell’approccio dei compagni di classe verso il bullismo e qualche incidente lungo il percorso, Candida e Jacopo affrontano insieme una piccola avventura – che tutto sommato è andata bene, ma non benissimo.

Nonostante le buone intenzioni del film e il suo spiccato radicamento nel realismo giovanile più attuale, l’esecuzione risulta artificiosa e inverosimile. Più volte nel corso del lungometraggio gli scambi suonano estremamente forzati, vere e proprie battute di copione che faticano a scrollarsi di dosso la loro natura intrinsecamente cinematografica e non convincono lo spettatore di stare assistendo a “normali” successioni di eventi nella vita quotidiana di persone comuni. La stessa Candida è quasi sempre la prima colpevole di questo crimine, una giovane che anche nelle conversazioni meno impegnative e più intime adotta un linguaggio innaturalmente formale, troppo più vecchio di lei, che risulta quindi sempre concepito da qualcuno che non è una bambina alle prese con le prevedibili vicissitudini della sua età. I bulletti della scuola sono eccessivamente stereotipati e appaiono troppo finti, troppo “spinti”, come macchiette di un (brutto) film americano anni ’90 sulla vita in un qualsiasi college, scagliando sfottò e nomignoli che non potrebbero risultare più deboli e poco credibili per dei ragazzini della loro età nel 2018. La cultura pop giovanile moderna è ingarbugliata con situazioni e topoi narrativi ben più datati.

Sebbene anche i facoltosi genitori di Jacopo debbano vestire i panni estremamente caratterizzati del padre severo e diffidente e della madre ottimista, la loro intepretazione (frutto del talento e dell’esperienza di Gioele Dix e Euridice Axen) è una boccata d’aria fresca che riequilibra il tono del film su un piano decisamente più solido. Uno dei punti più deboli del film infatti è la recitazione poco convincente di gran parte del cast (protagonista e comprimario inclusi), che non riesce a bucare lo schermo e agevolare la sospensione dell’incredulità. Verso la fine del film, la scena che dovrebbe “abbattere” il bullismo non è più forte o più speciale di niente che non sia già stato visto innumerevoli volte, e lo stesso finale è un lieto fine forse troppo comodo e irreale. La compartecipazione di Shade nei panni di se stesso (il cui album dà il titolo al film) è croce e delizia della storia: sebbene non sia un pessimo attore e comunichi efficacemente il suo personaggio per le poche scene in cui appare, la sua funzione narrativa è abusata eccessivamente attraverso continui rimandi e citazioni, e appare a tratti come una figura semidivina al di sopra di tutto il cast la cui sola presenza può risolvere ogni conflitto.

Di base, le pecche del film sono quelle di proporre personaggi, dialoghi e situazioni troppo ideali e costruiti ad arte per uno scopo come quello di sconfiggere un mostro fin troppo poco fiabesco e stilizzato come il bullismo. Un cast giovane e recitativamente acerbo, intessuto da una storia impossibilmente lineare, non riesce a restituire la verità e la schiettezza dei tanto temuti giovani d’oggi.

Regia : Francesco Mandelli
Cast: Francesca Giordano, Yan Schevchenko, Euridice Axen, Gioele Dix, Giordano De Plano

Voto: 4/10