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Cinema

Era mio Figlio – recensione

Era mio figlio

Ambientato nel contesto della guerra in Vietnam, storia vera e toccante del generale  William Pitsenbarger: un paramedico dell’Aeronautica Militare che ha salvato personalmente oltre 60 uomini. Si susseguono i racconti di vissuti traumatici, scene indelebili e incancellabili nella mente dei soldati, i quali si ritrovano incastrati tra il passato e il presente, tra la voglia di vivere la vita e il continuo dover fare i conti con il passato traumatico della sopravvivenza e il dolore della morte. Le vite dei soldati si intrecciano per rendere omaggio al compagno più coraggioso e altruista, votato alla voglia di sostenere, accudire e salvare i propri compagni.

Il loro dolore, volto al riconoscimento della medaglia d’onore, ingiustamente sotratta alla celebrazione di colui che li ha portati alla salvezza, diventa il modo per superare ed elaborare la sofferenza legata alle atrocità vissute, ma mitigate dalla presenza umana di Pitsenbarger. Anche Frank e Alice Pitsenbarger, genitori del paracadutista eroico, lasciano la loro esistenza in mano ad un lutto incolmabile e devastante, legato alla perdita del loro unico figlio. Frank (Cristopher Plummer) malato con poco ancora da vivere, incontra l’ investigatore Scott Huffman, il quale mostrando una prima reticenza, decide di portare avanti la causa di un padre, rimasto vuoto dall’assenza di suo  figlio in nome della patria. Il lavoro di Scott sembra però andare oltre, toccato dalla presenza calda di due genitori abbandonati dal duro destino del proprio figlio, riconosce in loro ciò che non ha mai avuto, un padre che lo ha lasciato senza possibilità di scelta, orfano di quell’amore che riconosce nella famiglia di William.

I racconti appaiono essere densi di stati emotivi appartenenti all’elaborazione di un lutto incolmabile tra padre e figlio ma ancor di più, dall’elaborazione di vissuti traumatici che si ripresentano attraverso immagini di terrore. Sensi di colpa, rabbia vergogna e tristezza si uniscono al contempo alla gratitudine, al coraggio e alla riconoscenza. Solo il riconoscimento di quel dolore e del valore di ciò che è accaduto, sembra render pace alla memoria di Pitsenbarger, del suo papà e dei suoi compagni soldati. Storia toccante che permette di dare voce al riconoscimento di qualcosa subito, sia esso legato ad un vissuto di guerra, caratterizzato dal combattere per la sopravvivenza fisica, sia esso legato ad una perdita, caratterizzato dalla sopravvivenza emotiva e affettiva, presente nella vita di tutti i protagonisti.

Romina Frau.

Scheda tecnica:

Regista: Todd Robinson

Genere: Drammatico

Anno: 2020

Paese: USA

Durata: 110 min

Data di uscita: 20 febbraio 2020

Distribuzione: Notorious Pictures

Trailer:

Voto 8