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Teatro

Il Dolore – Recensione

Attesa è sicuramente la prima parola che viene in mente leggendo il testo de Il Dolore di Marguerite Duras. Nella sua vivida interpretazione nel corso del secondo appuntamento della Trilogia Arvigo al teatro Torlonia, l’attrice Elena Arvigo mette a nudo l’apprensione, l’intimità e la tensione dell’attesa di una moglie, tutto messo nero su bianco in un diario scritto durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale.

I dubbi sul ritorno del marito Robert Antelme, deportato a Dachau insieme a milioni di altre persone, è fonte di indicibili sofferenze: attesa e dolore si intersecano così in un vortice di pensieri negativi e oscurano il buon senso, offuscano la normale razionalità di una persona come tante, costretta suo malgrado a un continuo patimento perdurato negli anni.

Il diario, come forma testuale, diventa così uno specchio dell’anima, ed è un’interessante scelta di mezzo narrativo, non dissimile per argomento a quella del più famoso Diario di Anne Frank: il registro e lo stile sono personali, la testimonianza è diretta e in prima persona, le descrizioni tradiscono una vicinanza affettiva; il diario è un compagno nelle notti insonni, una compresenza a tratti tangibile in cui trovare un’ombra di ristoro, affidare ricordi e lamenti, imprimere confessioni che non lascerebbero i meandri più oscuri della mente, abbandonarsi alle gioie dei tempi andati e alle sofferenze dell’attesa presente. Allo stesso tempo, al dolore viene affidato in un certo senso il ruolo non meno importante di custode: nel dolore si ritrovano emozioni profonde, stati d’animo quanto più vicini al vero, sincero io. Il dolore riporta alla realtà, dona nuovo valore alle cose che rendono la vita degna di essere vissuta – anche nei suoi momenti più bui, nella disperazione più atroce e apparentemente senza via di scampo. È il dolore a incarnare appieno lo straziante significato dell’attesa.

Lungo la strada tra brevi romanzi autobiografici e racconti di finzione, il viaggio della Duras è costellato di eventi che mettono a durissima prova la resistenza dell’animo umano: attese infinite, telefonate non pervenute che compirebbero miracoli, ricerche e domande ad altri sopravvissuti che non lasciano speranza, il lento ritorno alla normalità di un marito diventato l’ombra di se stesso tra deterioramenti fisici e traumi psicologici. Il Dolore è una testimonianza di profondissima e agghiacciante verità, che racconta in modo lucido una delle tante storie dipanatesi dalle vittime dirette e indirette della Germania nazista nei suoi ultimi anni.

In questo l’Arvigo è un brillante catalizzatore delle ferite e dei tormenti della Duras, che con lucida interpretazione sa restituire il malessere dello sconforto e il lato più genuino della natura umana.

Testo di Marguerite Duras

Cast: Elena Arvigo

Voto: 8/10