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Cinema

La casa di Jack – The House That Jack Built – recensione

 

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Dopo Antichrist, Melancholia e Nymphomaniac Lars Von Trier ritorna, più sconvolgente che mai. Spietato nella sua rappresentazione della crudeltà, regala agli spettatori molti spunti di riflessione, in particolar modo nel finale.

Trama

America anni ’70. Jack è un uomo affascinante e misterioso con una personalità fortemente disturbata che si manifesta sin da quando è bambino. Ingegnere con velleità artistiche, un giorno, mentre è alla guida del suo furgone rosso, incappa in una donna ferma per strada, a causa della sua auto in panne. La donna, in maniera insistente, chiede aiuto a Jack. Quest’ultimo, inizialmente, si lascia convincere malvolentieri ma all’improvviso qualcosa dentro di lui lo porta ad ammazzare brutalmente la donna, colpendola con un cric sul volto.

Questo, è solo il primo di uno di cinque “incidenti”, che Jack compie in un lasso temporale di dodici anni. Col tempo, l’uomo inizia a concepire i suoi omicidi come opere artistiche da compiere seguendo un certo criterio che la sua logica deviata gli detta. Proprio per questa sua convinzione, a uccisione compiuta, fotografa sempre la sua “opera d’arte”. In particolare, è attratto dal negativo delle foto, dal “lato oscuro” che la luce ha.

Nel lasso temporale che trascorre dal primo al quinto omicidio, Jack perfeziona le sue tecniche di uccisione che vanno dallo strangolamento alla mutilazione, dalla fucilazione all’accoltellamento. Nel suo percorso da folle omicida, l’uomo ha un riferimento importante: Verge. Jack parla a Verge come un paziente al suo psicoterapeuta, giustificando i suoi orrori tramite spiegazioni artistiche e filosofiche. Verge prova ad essere la voce della coscienza dell’assassino, tenta di indurlo in riflessioni e di smorzare il suo narcisismo, nonostante non ci riesca. Jack ha bisogno di uccidere per oscillare da eccitamento a dolore. Eccitamento che sale, con la paura di essere scoperto dalla polizia e che si trasforma in frustrazione quando riesce a passarla liscia fino a diventare dolore man mano che trascorre tempo dall’ultimo omicidio.

Cast

Lars Von Trier si serve di un cast fantastico dove su tutti spiccano Matt Dillon (straordinario esordio in I ragazzi della 56a strada; Tutti pazzi per Mary, Drugstore Cowboy) che qui mette in mostra le sue doti attoriali e Bruno Ganz ( Il cielo sopra Berlino, La caduta-Gli ultimi gorni di Hitler) , spentosi recentemente dopo una brillante carriera. Gli sfortunati personaggi femminili sono una meravigliosa Uma Thurman (Pulp Fiction, Kill Bill) sempre in parte, Siobhan Fallon Hogan (Insospettabili sospetti, Forrest Gump, La tela di Carlotta),  Sofie Grabol (Sarah Lund nella serie televisiva The Killing) e l’ottima Riley Keough (American Honey).

In conclusione: questo “La casa di Jack” è un film forte, cruento. A tratti divertente. Ma soprattutto curato in ogni particolare. Da non perdere.

Scheda Tecnica

DATA USCITA: 28 Febbraio 2019

GENERE: Drammatico, Thriller, Horror

ANNO: 2018

REGIA E SCENEGGIATURA: Lars Von Trier

FOTOGRAFIA: Manuel Alberto Claro

MONTAGGIO: Molly Malene Stensgaard

SUONO: Kristian Selin Eidnes Andersen

PRODUTTRICE: Louise Vesth

ATTORI: Matt Dillon, Bruno Ganz, Uma Thurman, Siobhan Fallon Hogan, Sofie Gråbøl, Riley, Keough

PAESE: Danimarca, Francia, Germania, Svezia

DURATA: 152 min

DISTRIBUZIONE: Videa

Trailer:

Voto: 8