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Cinema

La Partita – recensione

La partita

Sole sul tetto dei palazzi in costruzione
Sole che batte sul campo di pallone
E terra e polvere che tira vento
E poi magari piove

Difficile trovare un incipit migliore del celeberrimo pezzo di Francesco De Gregori “La leva calcistica del ’68” per parlare de La Partita ovvero il primo, sontuoso, lungometraggio di Francesco Carnesecchi. Alla stregua del principe-cantautore, il registra usa il calcio come espediente per parlare di un’umanità più vera del vero, aggrappata come meglio può, con le proprie miserie e con le proprie virtù, attorno a un polveroso campetto della borgata romana. A parlare sono i volti dei protagonisti e dei comprimari eccellenti, i loro sguardi, il loro sudore, i nervi tesi dei giovani giocatori e ancor di più di quegli adulti che stanno a guardare, ciascuno con la sua storia, che impareremo a conoscere, già sapendo che andrà a finire male. Ma a parlare c’è anche Roma, una capitale vista da lontano – pare di sentirne il respiro – salvo zoommare sul cemento degli spalti, sul verde incolto che fa da cornice al campo di gioco, sui palloni bucati buttati in un angolo, nello sporco, tra cocci e spighe di grano selvatiche.

Il tono della pellicola segue le circostanze dei suoi attori, alternando toni più leggeri – quelli per l’appunto dell’incontro di calcio – a certe gravità da dramma risiano – ci si trova incastrati in vicende tragiche ed emozionanti legate ai parenti dei ragazzini atleti – con sporadiche trovate grottesche che, manco si trattasse dei Monty Python, impreziosiscono la trama rendendola ancor più imprevedibile.

Altresì, sono perfette, nella loro complessità, le interpretazioni di Francesco Pannofino, Alberto Di Stasio e Giorgio Colangeli, ma vorremmo citare tutti i volti del film, anche coloro che appaiono solo per pochi minuti, perché si tratta di una materia viva e collettiva, in cui ogni nota è messa al proprio posto. Sempre a proposito di note, sui titoli di coda risuona “Noodles” dei Colle Der Fomento: ecco un altro tassello di pure romanità, un altro centro.

Maurizio Narciso

 

Scheda Tecnica

Lingua originale: Italiano

Anno: 2018

Durata: 100 min.

Genere: drammatico; commedia; grottesco

Regia: Francesco Carnesecchi

Produttore: Andrette Lo Conte per Freak Factory

Coproduzione: Wrong Way Pictures in collaborazione con Duel Produzioni, Pyramid Factory

Attori: Francesco Pannofino, Alberto Di Stasio, Giorgio Colangeli, Stefano Ambrogi, Lidia Vitale e Simone Liberati

 

Voto: 8,5