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Cinema

The book of vision – recensione

The book of vision, lungometraggio anglo Italo belga co-prodotto da Terrence Malick è un’esperienza assordante per tutti i sensi. Lo spettatore è chiamato a entrare in un mondo fatto di quadri bucolici, silenzi interminabili e terribili verità. Una guerra di emozioni con cui dover fare i conti: quella quotidianità perduta, l’importanza di valori, il significato stesso dell’esistenza così ansiogeno e puro che ci riporta al giorno uno della nostra vita. Quel giorno in cui abbiamo realizzato di avere un incredibile responsabilità verso noi stessi e verso l’umanità tutta. La trama: Una giovane dottoressa scopre una connessione spirituale con il Libro delle visioni, lo scritto di un medico prussiano vissuto secoli prima contenente i sogni, le speranze e le paure di migliaia di pazienti. Un viaggio, questo The book of vision, tra realtà e sogno, tra incubo e cruda verità: sappiamo davvero amare? Siamo ancora in grado di fare nostri quei valori che permettono di condurre una vita onesta e ricca di significato? Le nostre scelte contribuiscono sempre e comunque non solo alla nostra felicità ma alla felicità collettiva. E allora macchie sulla nostra esistenza come egoismo, accidia, egocentrismo, avarizia, arrivismo non sono solamente mancanze che doniamo a noi stesse ma terribili minacce alla felicità altrui. L’amore può vincere sopra ogni cosa? In un mondo devito al dio denaro, alla tecnologia e a tante distrazioni che bloccano che il nostro cuore impedendogli di battere secondo il ritmo dell’amore, possiamo sperare davvero arrivare ad una pace globale? Ad una serenità collettiva? Il “tanto” è nemico del “sorriso” e della pace interiore: non è chi possiede infatti ad esser felice ma lo è chi riesce ad essere. Un insegnamento importante questo che racchiude forse il segreto di una serena esistenza lontana da stress, consumismo e drammi interiori. Esistenza chiamata a vivere passioni terrene e passioni oniriche. Un mondo sentimentalmente perfetto, forse utopistico per certi versi, ma ricco di sostanza: un paradiso delle emozioni, in cui rispettare ed essere rispettati. In cui l’essere ha più valore dell’avere. In cui il giudizio che porta alla discriminazione sociale, la disuguaglianza delle classi sociali, i giochi di potere vengono azzerati dal bene che vogliamo a noi stessi e agli altri, di riflesso. Imparare ad amare la propria persona e chi ci sta attorno con pregi e difetti aiuta a migliorarsi e a migliorare la collettività. Un lungometraggio affascinante, senza imperfezioni o sbavature di sorta: il film perfetto da mostrare ad ogni studente dalle medie inferiori in poi che regala una consapevolezza assoluta su vita, amore. Un film oscuro, sentito, vibrante, contorto. Visionario.

Stefano Labbia.

Scheda tecnica:

Titolo: THE BOOK OF VISION

Produzione: CITRULLO INTERNATIONAL

Coproduzione Belgio: ENTRE CHIEN ET LOUP

Genere: Romantico, Drammatico, Mistero, Fantasy

Nazione: Italia, Belgio, UK – 2020

Formato: Colore

Durata: 95 minuti

Produzione: Luminous Arts Productions (Coproduzione UK), AB Medica (in associazione con), Timeline Studio (in associazione con), Shelter Prod (co-produzione), Wallimage (Wallonia)

Trailer:

Voto: 7