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Cinema

Birdman – Recensione

Come si salva un supereroe? Con la videocamera.

Birdman – L’imprevedibile virtù dell’ignoranza

Birdman (2014) è il sesto film del regista Alejandro González Iñárritu, che con una squadra impeccabile, confeziona la vivace storia di un attore e racconta agli spettatori la vita dietro il sipario. In più di un senso.

In un’interpretazione magistrale, Michael Keaton da vita a Riggan Thomson, un attore ormai al tramonto, conosciuto per il suo Birdman, un superoe hollywoodiano. Il franchise è stato tagliato quando l’attore ha deciso di andare avanti con la propria carriera dopo il tre film – troppi per reclamare una supposta integrità artistica dell’uomo, ma troppo poco per proclamarsi un attore venduto al business fino in fondo. Eppure è proprio lo spettro di questo supereroe a perseguitare Riggan mentre si impegna nella sua ultima fatica: scrivere, dirigere e portare sul palco l’adattamento della storia breve Di cosa parliamo quando parliamo d’amore, di Raymond Carver.

Mentre Thomson si perde tra i corridoi angusti del suo teatro di Broadway la camera agile di Emmanuel Lubezki, direttore della fotografia, lo segue su e giù dal palco, rimbalzando tra i colleghi attori Edward Norton, Andrea Riseborough, e Naomi Watts – dei quali nessuno interpreta se stesso – ed Emma Stone, nel ruolo della figlia tossicodipendente di Riggan. Il risultato è quello che appare come un piano sequenza unico, di 110 minuti. Ovviamente i tagli ci sono, ben nascosti tra gli angoli bui del teatro e i salti temporali delle inquadrature di skyline mozzafiato, ma considerando la perizia tecnica comportata da questa scelta di stile, il risultato non si può che ammirare. Forse la necessità artistica della decisione potrebbe sembrare, in un primo momento, meno evidente rispetto all’altro capolavoro di Lubezki, Gravity, ma il risultato finale è un ritmo vivo e spumeggiante, in cui la creatività visiva di Iñárritu segue il tempo sincopato degli assoli di batteria diretti da Antonio Sanchez.

Recensione

Anche senza considerare la precisione necessaria per mettere in scena un’idea tanto tecnica, l’intero film rimane notevolissimo. A interpretazioni magistrali (tra tutti, spiccano Keaton e Norton), si unisce il fascino di una performance-nella -performance, solo uno dei meta-elementi con cui il film gioca. I riferimenti alla vicenda di Keaton con il franchise cinematografco di Batman sono piuttosto ovvi, ma il film abate con audacia, in più occasioni, la quarta parete, inserendo anche riferimenti diretti ad altri attorie film di supereroi con storie simili. Birdman non si prende mai troppo sul serio in queste digressioni che oppongono arte e intrattenimento, e preferisce snodarsi attorno alle fisime egoistiche di Riggane e della sua sempre più fragile psiche.

A che punto l’ego si distorce fino a diventare malattia? A che punto, invece, si trasforma nell’ultima salvezza possibile? Se il narcisismo può farci precipitare in una spirale di megalomania egoista, in fondo è anche l’arma più efficace per salvarci dalle sabbie mobili del masochismo autoinflitto. A trionfare è la rappresentazione di questa battaglia psicologica ed esistenziale, anche se al film non mancano pecche. La maggior parte di queste, comunque, sono da imputare alla sostituzione di una trama con un’allegoria, e al bisogno di mantenere l’illusione di un racconto unico e continuo.

Consigliato a chi ha voglia di gustarsi una lunga – ininterrotta – metafora dell’essenza esistenziale del Ventunesimo secolo, con tutte le sue lotte per ottenere significatività e riconoscimento.

Paola Capitanio.

3 x 3

Da vedere per:

  1. i quattro oscar ricevuti (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale, miglior fotografia) al netto di nove candidature ().
  2. riflettere sul valore del cinema che decidiamo di supportare, che non guasta mai.
  3. lasciarsi affascinare dalla bellezza della fotografia: della skyline di Broadway ai corridoi polverosi.

Da non vedere per:

  1. le allegorie che a tratti fagocitano il film.
  2. il senso di malinconia che si prova sempre nel vedere un uomo che tramonta lentamente scivolando nella follia.
  3. tutti i film di supereroi che, invece, continuiamo ad amare. Non sempre l’arte esclude l’intrattenimento, ma a volte lo fa, e a volte va bene così.

Scheda tecnica

  • Titolo originale: Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)
  • Nazione: U.S.A
  • Anno: 2014
  • Genere: Commedia, drammatico
  • Durata: 119 min.
  • Regia: Alejandro González Iñárritu.
  • Fotografia: Emmanuel Lubezki
  • Musiche: Antonio Sánchez
  • Cast: Michael Keaton, Zach Galifianakis, Edward Norton, Emma Stone, Naomi Watts, Andrea Riseborough, Benjamin Kanes.
  • Produzione: New Regency Pictures, Worldview Entertainment
  • Distribuzione: 20th Century Fox

Trailer:

Voto: 8