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Cinema

IL CIELO BRUCIA – Recensione

“Il cielo brucia”: si tinge color rosso sangue.

Trama. Due giovani amici berlinesi si ritrovano a trascorrere una torrida estate in una casa per le vacanze della famiglia di uno dei due, isolata in un bosco sulle coste del Mar Baltico. Leon (Thomas Schubert) è uno scrittore in crisi che sta faticosamente terminando il suo secondo romanzo in attesa dell’arrivo del suo editore, mentre Felix (Langston Uibel) deve preparare un portfolio per entrare in un’accademia di belle arti per una mostra dedicata all’acqua. Poco dopo il loro arrivo, i due ragazzi scoprono che la casa è già abitata da altri due ospiti inaspettati, Nadja (Paula Beer), una bella e disinibita ragazza che vende gelati e studia letteratura – che attira le attenzioni di Leo – e il suo ragazzo occasionale Devid (Enno Trebs), un atletico bagnino dal quale anche Felix si sente attratto.

Tra i quattro casuali abitanti della grande dimora si instaurano rapporti precari e mutevoli, che mettono a nudo le problematiche di ciascuno di loro. Quando sembra crearsi una certa armonia l’arrivo dell’editore (Matthias Brandt) scompagina le carte in tavola. Intanto l’atmosfera vacanziera viene minacciata da un grande incendio boschivo, che lentamente sembra accerchiare la villa e rendere tutto ancora più precario. Mentre il cielo rosso diventa sempre più incombente e piove cenere sulla casa le cose iniziano a precipitare verso un drammatico epilogo.

C’è una calma apparente in Leon, ragazzo preciso, metodico, ligio al dovere, schiacciato dal peso di sé stesso. È statico, sembra dire un continuo No alla vita; tutto intorno si muove, c’è brio, gli amici ridono, i corpi si svestono nella calura estiva.

Leon osserva, spia la vita degli altri. A tratti sembra invidiare questa libertà che gli è impossibile viversi, dietro il disprezzo e il giudizio che manifesta. Nadja, ragazza dal sorriso aperto, si fa amare da subito, anche dallo spettatore che vede in lei una ragazza dolce, empatica, espressiva, coraggiosa verso i sentimenti propri e altrui.

Questi contrasti, questa vicinanza/distanza emotiva danzano continuamente nel mondo interiore di Leon; “In my mind” musica di sottofondo. La fotografia è magica, il mare fa da sfondo, ma tutta quell’ acqua non basterà a spengere quel fuoco sempre incombente, e che dipanerà’ in un incendio boschivo e metaforico. Finale denso di avvenimenti in un climax ascendente di tensione, ho bramato vedere Leon finalmente libero, il regista asseconda le possibili interpretazioni.

Benedetta Falleni.

Trailer:



Voto 8,5

Scheda tecnica:
Regia: Christian Petzold
Attori: Thomas Schubert, Paula Beer, Langston Uibel, Enno Trebs, Matthias Brandt
Direttore della fotografia: Hans Fromm
Montaggio: Bettina Bohler
Scenografia: K.D Gruber
Costumi: Katharina Ost
Colonna Sonora: “In my mind” Wallners
Distributore italiano: WANTED CINEMA
Genere: Drammatico
Durata: 103’
Anno di produzione: 2022
Presentato in anteprima mondiale alla 73’ edizione del Festival di Berlino
Dal 30 novembre al cinema

Benedetta Falleni

Dottoressa in Psicologia Clinica e della Salute. Laureata all' Università di Firenze con 110 e Lode.