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Cinema

Santiago – recensione

Un’ulteriore, raffinata prova di Moretti, che si mette all’opera con un genere in cui non pecca mai, il documentario, per raccontare in modo dichiaratamente non imparziale la solidarietà degli italiani nel periodo del golpe cileno.

Questo è un film da far guardare ai ragazzi. I giovani devono affollare un cineforum e ascoltare, dalla viva voce di chi l’ha vissuto, sapientemente riletto e montato da Moretti, ciò che è stato vissuto dai ragazzi della loro età in Cile nel ’73. Scoprire le differenze fra loro oggi e loro come potevano essere allora, in quei momenti. Dei guerrieri pacifici, con degli ideali in testa, liberi da qualsiasi schiavitù. Liberi davvero.

Per niente didascalico, per niente cronacistico: Santiago parla al cuore, lasciando incredibilmente spazio per una opinione personale nonostante – è il punto più memorabile del film – Moretti dichiari apertamente di non essere imparziale rispetto ai fatti raccontati.

Questa è la seconda volta delle due in tutto in cui viene inquadrato: all’inizio, quando guarda Santiago dall’alto, e poi questa. Per il resto è solo voce narrante e intervistante, quando regge i dialoghi con una verve emozionata, nel bene e nel male. Per chi non conosce quei momenti, il film si presenta come una eccellente, quanto sintetica, ricostruzione storica, con molti documenti di archivio e una bellissima e incisiva fotografia di Allende, con il dovuto spazio al suo ultimo discorso. Poi la cinepresa indugia sulle emozioni che questo discorso ha scatenato nei giovani che lo amavano e su come li abbia motivati e fatti sentire frustrati, soli, ma non più soli.

Dal settembre 1973, dopo il colpo di stato del generale Pinochet, l’ambasciata italiana a Santiago ha ospitato centinaia e centinaia di richiedenti asilo.
Attraverso interviste ai protagonisti si racconta la storia di quel periodo drammatico, durante il quale alcuni diplomatici italiani hanno reso possibile la salvezza di tante vite umane.

Questo documentario fa commuovere a più riprese, con una capacità soave di portarci alle lacrime con le emozioni dei protagonisti. L’empatia è così: li ascoltiamo, viviamo le loro storie, loro piangono e noi in sala piangiamo. È una sfida trattenersi, perchè i richiami alla nostra vita, al nostro Paese e alla giustizia in senso lato sono atavici e irrefrenabili.

Fanno riflettere le (splendide) le storie di integrazione dei protagonisti, facilitate da un’epoca in cui l’Italia forse era più colta e più accogliente e sicuramente più ricca e serena.

Ecco le parole di alcuni dei protagonisti.

Quindi noi sapevamo che alla fine sarebbero intervenuti di forza. Io ho imparato in quel periodo lì che la democrazia è una cosa che va bene finché va bene a quelli che hanno la forza.

(Rodrigo Vergara, traduttore)

 

Credo che nessuno può resistere alla tortura, quindi non è condannabile quello che a un certo momento può dare il tuo nome. Il mio nome è stato dato in tortura, io lo so. Però se quello è servito perché quel compagno torturato non gli applicassero due volte più elettricità nei testicoli, non è condannabile. Non posso dire che ha fatto male.

(Victoria Sáez, artigiana)

A un certo punto c’era una tale corsa alle ambasciate da parte di questi cileni che erano impazziti dal terrore e allora saltavano il muro. (…) E qui è venuto il mio caso di coscienza, quando ho cominciato a vedere questi ingressi incontrollati io mi sono detto: che faccio? Io avevo chiesto al mio ministero di darmi istruzioni su quello che dovevo fare. Naturalmente si sono ben guardati dal farlo. E allora io ho deciso di tenerli tutti, di non mandare via nessuno.

(Piero De Masi, diplomatico)

SCHEDA TECNICA

REGIA: NANNI MORETTI
SUONO IN PRESA DIRETTA: BORIS HERRERA ALLENDE,
ALESSANDRO ZANON
AIUTO REGISTA_ LOREDANA CONTE
MONTAGGIO: CLELIO BENEVENTO
FOTOGRAFIA: MAURA MORALES BERGMANN
PRODOTTO DA NANNI MORETTI
JEAN LABADIE
GABRIELA SANDOVAL
CARLOS NÚÑEZ
UNA COPRODUZIONE: SACHER FILM – LE PACTE CON RAI CINEMA
E STORYBOARD MEDIA
DISTRIBUITO DA ACADEMY TWO
USCITA IN SALA: 6 DICEMBRE 2018
DURATA: 80 minuti

TRAILER

 

VOTO: 7,5