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Teatro

Tutta casa, letto e chiesa – recensione

 

Tutta casa letto e chiesa

Uno spettacolo vibrante, come Dario Fo e Franca Rame, autori della pièce, comandano: una bellissima ed in parte Valentina Lodovini tiene banco per oltre 70 minuti divorando il palcoscenico e soggiocando con incantevole sagacia il pubblico in sala racchiuso in un “religioso” silenzio d’attesa. La trama:

Tutta casa, letto e chiesa è uno spettacolo sulla condizione femminile, in particolare sulle servitù sessuali della donna. Si ride, e molto, ma alla fine resta addosso una grande amarezza. Il primo debutto è stato a Milano, alla Palazzina Liberty, nel 1977, in appoggio alle lotte del movimento femminista. Il testo è tuttora allestito in oltre trenta Nazioni: la condizione della donna, purtroppo, è simile ovunque.

Il protagonista assoluto di questo spettacolo sulla donna è l’uomo. Meglio, il suo sesso! Non “in carne e ossa”, ma è sempre presente, enorme, che incombe… e che schiaccia le donne! Le donne… sono anni che si battono per la loro liberazione, chiedendo parità di diritti con l’uomo, parità sociali, parità di sesso… E quando mai! Le donne non arriveranno mai ad uguagliare l’uomo in questo campo. E’ del tutto utopistico sperarlo… anche per un fatto anatomico. Donne rassegnatevi! Anche agli albori del secondo millennio le donne sono sottomesse alla cultura del sesso del maschio!

Dopo la presentazione del protagonista maschile, veniamo ai personaggi femminili. Nel primo brano, una donna sola, troviamo una casalinga, la casalinga per antonomasia, che ha tutto all’interno della sua famiglia, meno la cosa più importante: la considerazione, l’essere trattata come una persona, in individuo e rispettata in quanto tale, non solo usata come oggetto sessuale e come domestica senza stipendio né pensione. Abbiamo tutte la stessa storia è la rappresentazione di un rapporto sessuale tra un maschio e una femmina… Mimato, per carità! Un rapporto sessuale con la donna – ahinoi! – subalterna all’uomo, come succede quasi sempre. Terzo brano “Il risveglio”. Qui abbiamo una donna, un’operaia, sfruttata tre volte: in casa come donna tuttofare, in fabbrica e a letto.
Non poteva mancare questo personaggio nella nostra galleria: personaggio “portante” nella nostra società.

L’epilogo è affidato ad una Alice nel paese senza meraviglie.

Valentina Lodovini si conferma attrice a 360° dimostrando, come se ce ne fosse bisogno, che “oltre le gambe c’è di più”. Spiace che la critica, spesso, si accanisca ingiustamente contro i nostri talenti. Critica che dovrebbe invece stimolare, supportare ed incoraggiare attori, registi e crew a dare il 110% sempre e comunque. Capita imvece sovente che essa attacchi per futili motivi i protagonisti dell’entertainment, innescando sterili diatribe che a nulla portano. Il nostro parco attori è forte e ruggisce anche oltreconfine. Siamo così ciechi da non riuscire a vederlo? Un grande plauso va a Silvia Perelli che cura la partitura fisica dell’opera e all’ottima regia di Sandro Mabellini. Scenografia minimal ma apprezzabile. “Tutta casa, letto e chiesa” é uno spettacolo audace, provocante e sensualemente satirico che donerà voi un mix di emozioni contrastanti: uno spettacolo che dipinge un quadro di una donna che è una tempesta. Beh? Non volete essere “provocati”?

 

Stefano Labbia.

 

Tutta casa letto e chiesa

 

Scheda tecnica:

“Tutta casa, letto e chiesa”

di Dario Fo e Franca Rame

Costumi Massimo Cantini Parrini
movimento scenico Silvia Perelli
disegno luci Alessandro Barbieri
scenografia Chaira Amaltea Ciarelli
musiche a cura di Maria Antonietta
aiuto regia Rachele Minelli
tecnico audio Gianluca Meda
macchinista Raffaele Basile
organizzazione Arianna Fè

Regia di SANDRO MABELLINI

Produzione di Pierfrancesco Pisani e TPE-Teatro Piemonte Europa

Info:

Teatro Sala Umberto

Indirizzo
Via della Mercede, 50 – 00187 Roma

Telefono
06 6794753

Sito internet

https://www.salaumberto.com

 

Voto: 7